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Il Trucco Definitivo per Non Farti Più Fregare dalla Tua Mente (Funziona Subito!)

Il fascino delle soluzioni facili: come il tuo cervello ti sta tradendo ecco la soluzione semplice per smettere di credere alle soluzioni semplici!

Tempo di lettura: 8 minuti e 55 secondi

Perché non me lo spieghi come se avessi 5 anni?

Nel corriere di questa settimana:

  • 🧠 Bias di Semplicità

  • 👉🏼 Rasoio di Occam

  • 💬 Scetticismo come arma di comunicazione

Scoprire è la capacità di lasciarsi

disorientare dalle cose semplici.

Noam Chomsky

Perché siamo tanto attratti dalle soluzioni facili, come una falena dalla luce?

Non riesco… è troppo bellaaa….

Il solito nemico: il cervello è programmato per risparmiare energia.

Questo principio si chiama “Principio del minimo sforzo” in pratica, il nostro cervello e il nostro corpo cercano sempre la strada più breve per arrivare a un obiettivo; che è il motivo per cui preferiremo sempre rimanere a letto piuttosto che andare a lavorare.

Quando una risposta diretta è disponibile, la prendiamo e passiamo al prossimo problema.

Questo è il “bias della semplicità”, la tendenza a cercare risposte lineari e immediate, anche quando la complessità offre una comprensione più profonda e spesso più precisa.

Ma a cosa ci porta questa preferenza?

Perché preferiamo le soluzioni semplici

La semplicità è rassicurante.

La semplicità è facile da capire.

È come una coperta calda per il nostro cervello, che, per sua natura, evita lo sforzo.

Preferiamo la strada breve, evitando di investire tempo ed energie in analisi che percepiamo come troppo impegnative.

Così, ci troviamo a preferire spiegazioni e soluzioni facili e immediate. Ma questo “bias della semplicità” è una lama a doppio taglio: da un lato ci aiuta a prendere decisioni rapide, dall’altro rischia di appiattire le nostre capacità critiche e renderci vulnerabili.

🪒 Il “Rasoio di Occam”

Ocio a non sbagliare che è un attimo.

Entra in scena il Rasoio di Occam, uno dei principi più discussi e mal interpretati.

Occam, al secolo Guglielmo di Occam, era un frate francescano inglese e filosofo del XIV secolo, noto per aver dato al mondo uno strumento di cui abusano tutti quelli a cui l’idea di pensare davvero dà il mal di testa: il Rasoio di Occam.

Secondo lui, la spiegazione più semplice è probabilmente quella giusta, quindi “entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem” 

Dunque “gli elementi non devono essere moltiplicati senza necessità”. – semplifichiamola ironicamente cosi da far rigirare nella tomba il nostro caro Guglielmo: non inventarti complessità inutili.

È il principio per cui, tra più spiegazioni per un fenomeno, la più semplice è preferibile… ma solo se sufficiente a spiegare il fenomeno stesso.

Il problema? Beh, genio o meno, il nostro caro Occam ha messo in testa a tutti che evitare la complessità sia una buona idea, quindi ora siamo circondati da soluzioni “semplici” che peggiorano le cose.

🪒 I limiti del Rasoio di Occam

Il problema arriva quando si prende Occam come scusa per scegliere sempre la strada più facile. Per esempio:

  • Nel Lavoro: Quando un team manager decide di tagliare risorse in un progetto per risolvere il problema del budget, potrebbe risparmiare nel breve termine ma compromettere la qualità del lavoro.

  • Nelle Relazioni: Attribuire il comportamento di una persona solo al suo "carattere" senza esplorare le motivazioni più profonde porta a interpretazioni superficiali.

  • In Politica: abbiamo un grande debito? Tagliamo sulla sanità e la scuola.

In pratica, il principio di Occam dovrebbe essere uno strumento iniziale, non la fine del processo decisionale.

Scienza e Pensiero Critico

In campo scientifico, il Rasoio di Occam è un ottimo strumento per filtrare teorie poco probabili. Ma troppe scoperte storiche sono state soffocate proprio dalla ricerca della semplicità.

In psicologia, ad esempio, le spiegazioni semplicistiche dei disturbi complessi sono ormai state sostituite da modelli più articolati che tengono conto di fattori biologici, psicologici e sociali.

Sei un po’ giù? —> Sei depresso

Sei agitato? —> Sei certamente ansioso

Tendi ad essere egocentrico? —> Allora sei un narcisista patologico

Le variabili interagiscono in modi intricati, e ridurre il tutto a una semplice causa sarebbe fuorviante e inefficace. Facci caso.

Come superare il Bias della Semplicità: Scetticismo.

Uno strumento potente per contrastare il bias della semplicità è il sano scetticismo. Essere scettici non significa solo dubitare, ma adottare un approccio critico e costruttivo.

Lo scetticismo è un approccio mentale e metodologico che invita a mettere in discussione le affermazioni, le teorie e le spiegazioni, evitando di accettarle come vere senza una verifica accurata. Contrariamente al pregiudizio comune, lo scetticismo non è sinonimo di negatività o cinismo, ma di curiosità intellettuale e ricerca della verità.

È una pratica che richiede equilibrio: dubitare non significa rifiutare tutto, ma valutare ogni affermazione con attenzione, usando il dubbio come strumento per arrivare a una comprensione più profonda.

Storicamente, lo scetticismo ha radici nella filosofia greca. Pirrone, uno dei primi scettici, sosteneva che la conoscenza assoluta è inaccessibile e che, per vivere in serenità, è meglio sospendere il giudizio.

Nella vita quotidiana e professionale, lo scetticismo si traduce in un atteggiamento critico verso informazioni, proposte o soluzioni che sembrano troppo semplici o immediate. Questo è particolarmente importante per evitare il bias della semplicità: molte spiegazioni apparentemente chiare e lineari mascherano complessità che richiedono un’analisi più articolata.

Essere scettici significa sviluppare la capacità di fare domande:

È davvero così?

Quali prove sostengono questa affermazione?

Quali prove la sconfermano invece?

Ci sono alternative che meritano di essere considerate?.

Questo approccio è fondamentale per prendere decisioni informate, identificare manipolazioni e distinguere il reale dall’apparente.

Lo scetticismo, quindi, non è un rifiuto del sapere, ma una via per coltivare una comprensione più rigorosa e profonda.

Come diceva Carl Sagan, “Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie.” Questo principio guida la pratica dello scetticismo e la rende uno strumento indispensabile per chi vuole affrontare la complessità del mondo moderno con intelligenza e consapevolezza.

Domanda.

🔢 Produttività e Complessità: 3 modi per non cadere nella trappola

1. Suddivisione dei problemi complessi:

Invece di semplificare tutto, scomponi i problemi complessi in sotto-compiti gestibili. Questa tecnica, è usata in project management per affrontare grandi progetti in fasi dettagliate è anche detta tecnica della frammentazione,

  • Esempio: Se stai lanciando una campagna di marketing, suddividi ogni fase (pianificazione, produzione, promozione) in compiti ancora più piccoli. Ogni sotto-compito merita un’analisi specifica, permettendoti di considerare variabili che altrimenti verrebbero ignorate.

Arriverai ad un punto in cui gli step da seguire sono cosi piccoli ma cosi piccoli, che troverai assurdo non farli.

E cosi risolvi anche la procrastinazione dannosa.

Ricorda anche il famoso modo di dire: “Roma non fu costruita in un giorno”.

2. La Tecnica dei 5 PERCHÉ

Originata in Toyota, proprio dal suo fondatore Toyoda Sakichi, la tecnica dei Cinque Perché è un metodo per esplorare le cause profonde di un problema, chiedendosi ripetutamente “perché?”. Questa tecnica evita risposte immediate, stimolando un’indagine più profonda.

Esempio: Un prodotto ha registrato un incremento di resi nei primi tre mesi di vendita. Applicando i Cinque Perché:

  1. Perché i clienti hanno reso il prodotto?

    • Perché non erano soddisfatti delle sue prestazioni.

  2. Perché le prestazioni erano insoddisfacenti?

    • Perché il prodotto aveva un problema di durata.

  3. Perché il problema di durata non è stato rilevato prima del lancio?

    • Perché non è stato effettuato un test di qualità approfondito.

  4. Perché non è stato effettuato un test di qualità?

    • Perché il team di sviluppo ha lavorato sotto pressione per rispettare i tempi.

  5. Perché il team era sotto pressione?

    • Perché la dirigenza ha ridotto i tempi di sviluppo per accelerare il lancio.

Questo processo permette di capire che il problema non è il prodotto in sé, ma una questione di gestione del tempo e delle risorse. Di conseguenza, la soluzione sarà rivedere i tempi di sviluppo, piuttosto che limitarsi a un intervento superficiale sul prodotto.

Sembra banale, ma invece di risolvere un sintomo risolvi la causa.

Fallo anche per conoscere meglio le persone attorno a te, o per scavare i bisogni di un cliente.

NB: Magari evita di farlo in successione pazza come in un interrogatorio.

Perchè cosi? ok, e perchè colì? ok. e perchè colà? ok perchè cosù? ok. perchè cosgiù?

Posso fidarmi?

3. Riflessione Post-Azione

Una pratica che può fare la differenza nella produttività è la riflessione retrospettiva. Dopo ogni progetto, esaminare con cura cosa ha funzionato e cosa no permette di identificare scelte efficaci e correggere decisioni errate.

Esempio: Dopo il lancio di un nuovo software, il team di sviluppo organizza una riunione di valutazione per capire se la strategia adottata ha davvero portato benefici. Se risulta che la scelta di ridurre la fase di test ha portato a problemi tecnici risolti solo dopo il lancio, questa riflessione serve da lezione per evitare di saltare fasi cruciali nei progetti futuri. In questo modo, il team distingue chiaramente i casi in cui la semplificazione è davvero utile da quelli in cui crea solo lavoro aggiuntivo.

Dopo un progetto, rifletti su cosa ha funzionato e cosa no.

Questa riflessione retrospettiva ti aiuta a vedere se una scelta semplice ha davvero risparmiato tempo o ha creato ulteriori problemi da risolvere.

Nei miei corsi insegno proprio una tecnica per misurare ciò che ti ruba il tempo o ti fa commettere errori; con l’obiettivo di risolvere il problema a monte.

Quello che normalmente ti creerà resistenza è la voglia di non fare errori MAI. Mi spiace il primo giro si paga sempre.

La Semplicità Applicata alle Vendite

Quando siamo di fronte a scelte o informazioni complesse, il nostro istinto è cercare risposte immediate e facili da capire. Questo rende le soluzioni semplici più attraenti, perché danno un senso di controllo e chiarezza, evitando la confusione che deriva dall'analizzare troppe opzioni o dettagli.

Frasi come “Facile da usare”, “Risparmia tempo” o “La soluzione che cercavi” “Tutto con un click” funzionano. Non solo promettono un beneficio, ma riducono l’ansia del cliente nel prendere una decisione.

Il famoso: “Io firmo e non ci voglio più pensare”

Le persone vogliono evitare dubbi o analisi complesse, quindi, quando un prodotto o servizio si presenta come la scelta chiara, lineare e vantaggiosa, il cliente si sente rassicurato e più propenso ad acquistare.

Tuttavia, questa semplificazione può anche essere manipolativa: sfruttando il bias della semplicità, le aziende possono omettere dettagli o complicazioni che emergono solo dopo l’acquisto, quindi presta attenzione!

Il bias della semplicità non funziona con i clienti quando le loro aspettative, costruite su una promessa troppo semplice, si scontrano con la realtà complessa del prodotto o servizio. Se la semplicità è usata in modo eccessivo o ingannevole, può portare a insoddisfazione, perdita di fiducia e abbandono del brand.

Quindi certo, semplifica, ma ricordati che non sono tutti dei polli.

Le trappole del Bias della Semplicità

La semplicità, quando usata in modo consapevole, è una potente leva persuasiva. Politici e figure pubbliche spesso sfruttano messaggi semplicistici per attirare l’attenzione e stimolare reazioni emotive.

Il campione in carica: Donald Trump

Durante le elezioni, frasi come “Make America Great Again” e “Build the Wall” hanno semplificato questioni complesse in slogan facilmente digeribili.

Questo approccio evita dettagli e stimola risposte emotive, senza un’analisi razionale.

Probabilmente hai sentito menzionare “Parlare alla pancia degli elettori”, se leggi questa newsletter da un po’ sai che quello che fa Trump, ma come lui anche altri politici di destra, non è che fare leva sui Bias degli elettori.

E sai chi cade poi nelle trappole della semplificazione?

Vediamo alcuni esempio e perchè sono troppo semplificati.

Te ne elenco 7 solo per dimostrarti come sia facile credere a questi trucchetti, ma le conseguenze possono essere devastanti.

1. Massicce deportazioni di immigrati irregolari

Trump propone di espellere milioni di immigrati senza documenti per “ripristinare la sicurezza e l’ordine”, “Li rispediamo nel loro paese infestato di criminalità”
Certo, perché organizzare un esodo di massa di milioni di persone è semplice come spostare figurine su una scacchiera. Ignora le complessità legali, i costi enormi e le conseguenze umanitarie (l’ultimo che l’ha fatto aveva i baffetti e mangiava crauti, vedi tu). È uno slogan, non un piano.
https://www.thetimes.co.uk/article/what-happens-trump-wins-election-2024-xvc2qc0bv

2. Imposizione di dazi elevati sulle importazioni

Introduzione di tariffe massicce sui beni importati, specialmente dalla Cina, per proteggere le aziende americane.
Perché punire la Cina magicamente renderà tutti felici e ricchi. Complimenti per aver ignorato l’inflazione, i costi per i consumatori e la possibilità di una guerra commerciale che danneggia proprio quelli che vuoi proteggere.
https://www.politifact.com/article/2024/sep/30/donald-trumps-2024-campaign-promises-heres-his-vis/

3. Costruzione di un sistema di difesa missilistico

Creare uno scudo missilistico per proteggere gli Stati Uniti da attacchi stranieri.
Mettiamo un ombrello spaziale sopra l’America e aspettiamo che funzioni come per magia. Proprio niente da considerare qui: né costi stellari, né tecnologie futuristiche, né il fatto che la guerra moderna non funziona così.
https://www.thetimes.co.uk/article/what-happens-trump-wins-election-2024-xvc2qc0bv

4. Ritiro del supporto all’Ucraina

Terminare l’aiuto degli Stati Uniti all’Ucraina per concentrarsi sulle priorità nazionali.
Giusto, abbandoniamo un alleato chiave e vediamo cosa succede. Spoiler: Russia più forte, NATO più debole, e la geopolitica che ci si ritorce contro.
https://www.thetimes.co.uk/article/what-happens-trump-wins-election-2024-xvc2qc0bv

5. Reintroduzione della pena di morte per specifici reati

Trump vuole la pena capitale per crimini come il traffico di droga e la pedofilia.
Certo, eliminiamo i cattivi e risolviamo tutto. Peccato che non ci siano prove che la pena di morte sia un deterrente, e che tutto il sistema legale diventi una battaglia infinita di appelli e spese.
https://www.thetimes.co.uk/article/what-happens-trump-wins-election-2024-xvc2qc0bv

6. Produzione di auto volanti

Investire nella creazione di auto volanti per rivoluzionare i trasporti.
Auto volanti? Certo, perché le strade funzionano troppo bene. È bello sognare, ma questa è una promessa da film di fantascienza, non da politica seria.
https://en.wikipedia.org/wiki/Agenda_47

Ma poi, ragazzi, me lo sogno o io vedo ancora un’enorme quantità di FIAT PANDA DEGLI ANNI 90? 

Auto volanti. 🤦🏻‍♂️

7. Abolizione della cittadinanza per diritto di nascita

Eliminare la cittadinanza automatica per chi nasce negli Stati Uniti da genitori non cittadini.
Cambiamo pure la Costituzione, così, per sport. Un’impresa erculea che richiede anni, coalizioni politiche e, spoiler, è praticamente impossibile.
https://www.politifact.com/article/2024/sep/30/donald-trumps-2024-campaign-promises-heres-his-vis/

Dai, per sto mese andiamo bene cosi, ricorda che al netto delle idee politiche quello che discutiamo qua è la comunicazione e come applicarla nella vita, a lavoro e fare in modo di non farsi fregare.

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Alla prossima,

Jonathan

BOOK CLUB

Ermanno Ferretti (1975), noto anche come "Scrip", è un docente, saggista e divulgatore italiano specializzato in filosofia e storia. Nato a Rovigo, si è laureato in Filosofia all'Università di Bologna e ha poi intrapreso una carriera di insegnamento nelle scuole superiori, distinguendosi per il suo approccio innovativo e accessibile all'insegnamento di discipline complesse. Ferretti è diventato celebre grazie al suo impegno nella divulgazione online, in particolare attraverso articoli, video e podcast che affrontano temi filosofici, storici e sociali con un linguaggio chiaro, vivace e coinvolgente.

MEME DEL CORRIERE DELLA VENDITA n.19

A volte inizio una frase e non so nemmeno dove andrà a parare. Spero solo di scoprirlo strada facendo.

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